SUGAR TAX ITALIANA

È DA ABOLIRE PERCHÉ

È IN CONTRADDIZIONE CON IL TAGLIO DELLE TASSE

Con un rinvio di 12 mesi si approva una nuova tassa che aumenta del 28% la pressione fiscale su un litro di bibita analcolica. Rispetto ad altri alimenti ad IVA agevolata, al comparto si applica il 22% di aliquota ordinaria massima.

CREA FRENO ALLA RIPARTENZA (2022-2024)

Senza tassa il settore non tornerà ai livelli pre-Covid prima del 2024.

Il rinvio al 1.01.2023:

  • Lascia una zavorra per imprese e cittadini. L’impennata dei costi di produzione, sarà acuita dall’ulteriore aumento prodotto dalla nuova tassa, con ripercussioni negative sul carrello della spesa, con un sensibile aumento dei prezzi al dettaglio.
  • Frena gli investimenti. Una nuova imposta da versare tra pochi mesi condiziona i budget delle imprese, rischia di congelare gli investimenti di breve e medio periodo, aumenta le incertezze. Non avvicina gli investitori esteri.

Posticipa i danni economici-sociali. Le stime Nomisma prevedono un -16% di vendite causato dall’aumento dei prezzi legati alla tassa; con effetti conseguenti sull’indotto a monte ed a valle. Si tratta di effetti dannosi da evitare, tanto nel 2022 quanto negli anni successivi.

NON PRODUCE EFFETTI PER LA SALUTE

La finalità iniziale della tassa (imposta di scopo) era la riduzione del rischio di eccessivi consumi di zuccheri tramite bibite analcoliche. Peccato che in Italia la fonte principale di consumo di zuccheri non siano le bevande analcoliche zuccherate, il cui trend è peraltro in calo costante da 10 anni. L’Italia è all’ultimo posto in Europa per consumo medio pro-capite.

La nuova imposta inoltre:

  • Tassa solo le bibite, anche prive di zucchero. La sugar tax italiana non si applica allo zucchero, colpisce solo le bibite anche se prive di zuccheri e impatto calorico; a dimostrazione che non è uno strumento di utilità per i cittadini.
  • Non è necessaria per la transizione nelle bibite, gia’ in corso (-37% di zuccheri). La transizione per ridurre le calorie nelle ricette è in corso, anche senza tasse, attraverso Protocolli tra Produttori e Ministero della Salute: a fine 2022 il taglio di zuccheri sarà del 37%. Con una offerta di prodotti riformulati già sul mercato, in un percorso avviato.

La Sugar Tax colpisce il Made in Italy!
PENALIZZA TRADIZIONE E MADE IN ITALY

La nuova imposta applicata su chinotti, cedrate, gassose, aranciate, limonate, cole, etc produce effetti recessivi sull’intera Filiera agroalimentare del Made in Italy:

  • Oltre 5.000 posti di lavoro a rischio.
  • Calo delle commesse per approvvigionamenti italiani (- 250 milioni di euro).
  • Impatto recessivo su tutti i territori che producono le materie prime fondamentali per il settore.

 

Industria, agricoltura, commercio, consumatori hanno espresso contrarietà netta a questa nuova tassa nell’attuale fase storica. E’ ritenuta una misura inutile, che provoca danni evitabili.